Cos'è
Il "Patto solenne d'amistà" tra la città di Musile di Piave e la città di San Donà di Piave rappresenta una delle tradizioni folcloristiche più significative e longeve del Veneto, nata con l'intento di rafforzare i legami di amicizia e collaborazione tra le due comunità. Questo evento, le cui radici risalgono al Medioevo, è stato istituito per celebrare la vicinanza geografica e culturale dei due centri urbani, situati nella fertile e suggestiva area della pianura veneta, lungo il corso del fiume Piave. La cerimonia solenne prevede la firma di un documento simbolico da parte dei rappresentanti delle due municipalità, accompagnata da manifestazioni culturali, rievocazioni storiche, e momenti di convivialità che coinvolgono l'intera popolazione. Una delle tradizioni principali di Musile di Piave è ricordata il 7 agosto di ogni anno, nel giorno di San Donato, attraverso il "Patto Solenne d'Amistà" (Patto dell'amicizia), che consiste nel dono di due capponi da parte del Sindaco di San Donà di Piave a quello di Musile di Piave.
Questa consuetudine nasce da un fatto storico risalente al 1250 circa. Nel Medioevo, tra i centri di San Donà e Musile esisteva una cappella consacrata a San Donato. A causa di una grande alluvione che deviò il corso del Piave, la cappella passò dalla sponda sinistra alla sponda destra del fiume, nel territorio di San Donato oltre la Piave, oggi Musile. Secondo la leggenda, le due comunità sancirono un patto: gli abitanti dell'antica Musile conservarono San Donato come proprio patrono, mentre San Donà poté fregiarsi di tale nome versando un tributo annuo di "gallos eviratos duos, vivi et ruspanti pingues et optimi". La tradizione dello scambio dei capponi, dimenticata nel tempo, è stata riscoperta nel 1957 e da allora viene rinnovata ogni anno. Il "Patto solenne d'amistà" è anche un momento di riflessione sulla storia e sull'identità condivisa, che rinnova ogni anno il senso di appartenenza e di fratellanza tra Musile di Piave e San Donà di Piave.